MIGRAZIONI,LEGAMI FAMILIARI E APPARTENENZE RELIGIOSE: INTERRELAZIONI,NEGOZIAZIONI E CONFINI
Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) - Anno 2012
La ricerca si incentra sulle reciproche interrelazioni tra tre fenomeni sociali legati ad altrettanti ambiti dell' esperienza individuale e collettiva: la migrazione, l'appartenenza familiare e quella religiosa.Esse saranno analizzate dalle tre unità operative del progetto (U.O.)attraverso la metodologia etnografica in diverse regioni italiane e in relazione a differenti appartenenze religiose e nazionali, che non necessariamente coincidono come erroneamente si tende a pensare.
La selezione dei terreni di ricerca è stata effettuata anche tenendo conto della rilevanza numerica in Italia delle diverse nazionalità che vede ai primi quattro posti i migranti di nazionalità romena, albanese e cinese (Istat 2011.In Italia le migrazioni sono da ormai più di trent'anni un tema al centro del dibattito scientifico e politico soprattutto messe in relazione con le questioni del lavoro e della sicurezza. Se ognuno di questi tre aspetti preso singolarmente è stato oggetto di analisi e riflessione e se la migrazione è stata ampiamente analizzata come interrelata con la famiglia da un lato e con la religione dall' altro, il nesso tra famiglia-migrazione-religione è un tema pressoché inesplorato. Esso tuttavia è di grande rilevanza in quanto la migrazione costituisce necessariamente una condizione in cui si ricodificano e si riorganizzano in nuove forme i legami emotivamente significativi e che segnano l'appartenenza di individui e di gruppi, che sono principalmente quelli parentali e familiari e quelli religioso-culturali.
L'ipotesi centrale della ricerca è che la migrazione, soprattutto di lunga durata, costringe a riscrivere la propria vita familiare e la propria appartenenza e pratica religiosa all'interno di una più generale definizione dei confini a diversi livelli con la società d'accoglienza e attraverso le pratiche del transnazionalismo. Inclusione od esclusione, autoimposte o eterodirette e, di conseguenza, integrazione, interculturalità o affermazione di una società cosiddetta ‘plurale' costituiscono il frutto di un'interazione sociale tra gruppi diversi che giocano in molte forme la carta della differenza culturale che trova nell'appartenenza e nella pratica religiosa e nelle diverse forme di regolazione dei rapporti tra i sessi e le generazioni uno strumento di contesa e/o di dialogo. E questo avviene non solo tra i diversi gruppi ma anche all'interno di uno stesso gruppo e di una stessa famiglia, che può diventare il luogo per eccellenza dove si esprime solidarietà e coesione ma anche conflittualità tra sessi e generazioni. Al contempo pratica e appartenenza religiosa e legami familiari nella migrazione reciprocamente tendono a sostenersi e a integrarsi a vari livelli come è all'estremo esemplificato nelle “famiglie monastiche” formate prevalentemente da migranti.